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Giuliano Enzo Cettolin

Giuliano Enzo Cettolin

Enologo, nasce nel ‘51 a Buenos Aires, figlio di emigranti Veneti, col duro lavoro il padre si costruisce una piccola fortuna nell’edilizia, saranno per il piccolo anni spensierati e gioiosi, indimenticabili. Per motivi famigliari e a causa delle turbolenze politiche di quegli anni in Argentina, rientra con la famiglia in Italia, è il ‘57, hanno perso tutto. Si ricomincia, praticamente è uno dei tanti ex emigrati poveri. Saranno anni difficili, dure esperienze lo segneranno profondamente, il tempo del collegio e la nascita del suo secondogenito, affetto da “autismo”, contribuiranno a forgiarne un carattere duro, impermeabile alle emozioni.
La famiglia formata sposando Silvana e la nascita dei tre figli maschi, saranno sempre l’unico scopo del suo vivere quotidiano, oggi che si sta godendo la presenza dei quattro nipoti e le libertà che lo status di pensionato gli concede, coltiva i suoi hobby: la lettura e la scrittura.
Per tanti anni si è dedicato al sociale, in particolare seguendo il mondo della disabilità che lo ha visto impegnato in prima persona come responsabile locale di una associazione che ha valenze a carattere nazionale in questo ambito.
Per gioco si è cimentato nella stesura di questo romanzo, è un piccolo racconto dove c’è molto di autobiografico, di personale; la trama semplice e lineare porta ad un finale carico di malinconia ma che nasconde fra le righe, alla fine, la gioia contenuta per un successo annunciato, oserei dire che c’è un lieto fine. Gli attori, che via via compaiono sulla scena, sono gente del popolo, potrebbe essere ciascuno di noi, con i propri pregi e difetti, persone sane moralmente, ricche di saldi principi trasmessi da generazioni di padri e madri “casa, chiesa, poco divertimento e tanto lavoro”.
Vive a San Vendemiano, piccolo Comune della Marca Trevigiana.