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Libertà di parola

Archetipi mitici: eroi, dei, animali

15,00

Le parole greche sono il nostro pensiero, impossibile farne a meno. Parrhesia (παρρησία), ‘dire tutto davanti a tutti’, ovvero libertà di pensiero e di parola, è una di queste. Allora, il mito di Achille, di Prometeo o di Cassandra, o anche solo un verso dell’Iliade o dell’Odissea con i suoi suoni, i segni, i ritmi è subito un buon paradigma della parola libera e della ricerca. Sono tutte sperimentazioni del pensiero, che ci dicono quanto conta per noi questa idea. I nostri miti più antichi servono, sono indispensabili per capirci qualcosa di più su quello che riteniamo un diritto, ma che è anche un dovere, di tutti, per il bene comune.
La nostra libertà di parola nella vita di tutti i giorni non sempre la sappiamo difendere, costruire e praticare. È bene che ce lo ricordiamo. Non c’è futuro per una società senza parrhesia, rimane solo l’abisso, la mistificazione, la propaganda, la violenza, la paura, la guerra. Non è vita, non ne vale la pena. Meglio, allora, farsi coraggio e salire sulle barricate, anche a costo di sbagliare.
Insomma, eleutheria, la nostra libertà, e parrhesia, la possibilità di dire ciò che si pensa, stanno sempre insieme. C’è anche la prosperità, per tutti, non cose da poco. Funziona così. Ce lo dicono le parole di Euripide, con la voce di Fedra che guarda al futuro dei propri figli: Eur. Hipp. 421s. ἐλεύθεροι || παρρησίᾳ θάλλοντες, «liberi e fiorenti nella parrhesia». Come ci spiegano i nostri archetipi più antichi, non possiamo vivere, non siamo nulla, se non abbiamo la nostra libertà di parola. Con le ambiguità, le difficoltà, i pericoli. Ma siamo fatti di questo, almeno da Omero in poi. Parliamone.

ISBN: 978-88-8466-921-6 Categoria:
Editore: Dario De Bastiani Editore
Cod: 5696

Descrizione

ἐχθρὸς γάρ μοι κεῖνος ὁμῶς ᾽Αΐδαο πύλῃσιν
ὅς χ᾽ ἕτερον μὲν κεύθῃ ἐνὶ ϕρεσίν, ἄλλο δὲ εἴπῃ.
Come le porte dell’Ade mi è odioso quell’uomo
che una cosa nasconde nel cuore e un’altra ne dice.

Omero, Iliade 9.312-313

I miti hanno un potere speciale. Scopriamo cose che non ci aspettavamo. La parrhesia di Achille, la libertà di parola tre secoli prima dell’invenzione della democrazia, apre l’Iliade di fronte all’ottusità del potere di Agamennone. È così che nascono le grandi idee. La sfida di Prometeo diventa azione contro chi è troppo più forte di lui. La licentia di Kronos, dopo l’Età dell’Oro, esiste certo solo nell’utopia a tempo limitato dei Saturnali. Ma è un buon simbolo, una speranza di resistenza o un’illusione per tutti. Non possiamo dimenticare Cassandra: una giovane, una donna, una profetessa, la voce differente che potrebbe salvare la città di Troia. Sull’orlo dell’abisso, il popolo non sa ascoltare, non vuole credere alla verità. E, ancora, fuori dal mito ma dentro al mondo fantastico e impossibile della commedia, viene l’invenzione di Prassagora: è la parola libera delle donne, un’idea, una rivoluzione, duemila e cinquecento anni prima del diritto di voto, prima della ribellione di «se non ora quando».

Informazioni aggiuntive

Dimensioni 14 x 22.5 cm
Anno di pubblicazione

2025

Pagine

238

Rilegatura

brossura

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