Descrizione

Francesco Boni de Nobili ha riscritto una “storia della città” vista attraverso gli ideogrammi familiari o personali lasciati nei secoli a memoria di un passato che sembra tramontato, ma che invece è ancora presente e vivo fra noi.

L’araldica, “scienza ausiliaria della Storia”, è la scienza del blasone, la scienza cioè che “regola e governa la composizione degli stemmi gentilizi”. Ma gli stemmi possono appartenere anche a enti (religiosi e civici), università, cariche politiche, ecclesiastiche, militari. Una gamma molto vasta.
Gli stemmi, ideogrammi colorati e fantastici, carichi di significati, si trovano un po’ ovunque, spesso nascosti, talvolta dimenticati: sulle facciate dei palazzi, nelle chiese, nei cimiteri… la serie di possibilità è molto vasta. Anche Pordenone è un piccolo scrigno araldico: attraverso gli stemmi dipinti o di pietra che occhieggiano qua e là, è possibile ricostruire una storia anche dimenticata, fatta di persone e di eventi che quegli stemmi ancora stanno a testimoniare. Il lavoro svolto da Francesco Boni de Nobili segue le modalità per lui consuete e applicate in precedenza in lavori analoghi: da un lato la ricerca, la scoperta, la riproduzione fotografica e la catalogazione degli esemplari araldici presenti sul territorio; dall’altro l’analisi, il riconoscimento e la collazione dei vari reperti, talvolta confrontati con i modelli convenzionali più noti. Da ultimo la sintesi, con la blasonatura delle armi rinvenute, la scheda tecnica, brevi notizie sulle famiglie o i personaggi titolari degli stemmi e, ove necessario per maggiore chiarezza, la rappresentazione grafica dello stemma convenzionale di riferimento. Oltre 150 gli esemplari esaminati.
Una “storia della città” vista attraverso gli ideogrammi familiari o personali lasciati nei secoli a memoria di un passato che sembra tramontato, ma che invece è ancora presente e vivo fra noi.
In questo studio l’autore si è limitato all’ambito storico della città, comprensivo della periferia e dei borghi.