Il Biancone nell’Alto Trevigiano

Biologia e Conservazione

€12,00

Ho letto con piacere questo testo scritto dall’ornitologo Roberto Guglielmi, che raccoglie in forma scorrevole e ricca di dati la sua storia con il biancone, una storia iniziata molti anni fa e, come tutte le storie belle, mai conclusa; anzi, proseguita, anno dopo anno, in un territorio che per me, studioso di bianconi della Maremma toscana e laziale, risulta inedito: le alture di quella parte del Veneto, coltivata e addomesticata da tanti secoli di presenza umana, ma ancora prodiga di sorprese, come la presenza di alcune coppie nidificanti di biancone dimostra.
Roberto Guglielmi ha scritto un compendio interessante e utile per tutti gli studiosi di questo rapace, inserendo dati originali e inediti di grande valore, ma ha fatto anche un volume di piacevole lettura, avvincente, che si colloca in quel ramo dell’ornitologia informativa, ma anche divulgativa, che è così utile per diffondere interesse e amore per i nostri compagni alati, fra i quali il biancone, naturalmente, spicca per fascino e capacità di “ammaliare”.
(Francesco Petretti – Università degli studi di Perugia)

Descrizione

Questo opuscolo tratta l’ambiente dell’Alto Trevigiano – una vasta area che va dal Monte Grappa, a Ovest, al Cansiglio, a Est, e che comprende la dorsale prealpina, la fascia pedemontana e i colli trevigiani – dal punto di vista del biancone, che è quello di un uccello rapace che si trova all’apice della piramide ecologica e che, in virtù di questa sua posizione, richiede il mantenimento di un ecosistema articolato, con tutta la sua complessa rete trofica, ossia quell’intreccio di relazioni tra prede e predatori che è la migliore garanzia per la salute dell’ecosistema stesso. Il biancone diventa, pertanto, la cartina al tornasole per capire se l’ambiente, in quest’area, presenta ancora una sua naturalità, malgrado secoli di sfruttamento agricolo. Come vedremo, il biancone, interrogato su questo punto, ci lascia risposte che dovrebbero far riflettere.